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Dispositivi indossabili per cani: sono davvero affidabili per stimare il fabbisogno energetico?



Nel panorama sempre più tecnologico della medicina veterinaria, i dispositivi indossabili per cani – come il Tractive o il FitBark 2 – stanno guadagnando popolarità. Promettono di monitorare attività, sonno e persino il fabbisogno energetico del nostro animale. Ma possiamo davvero affidarci a questi strumenti per guidare le scelte nutrizionali dei nostri pazienti?


Un recente studio pubblicato sull’American Journal of Veterinary Research (marzo 2024), firmato dai ricercatori dell’Ohio State University, ha acceso i riflettori sull’accuratezza del FitBark 2, un dispositivo dotato di accelerometro triaxiale connesso via smartphone. L’obiettivo era chiaro: valutare se questo strumento potesse stimare correttamente il fabbisogno energetico giornaliero dei cani (predicted Daily Energy Requirement, pDER), confrontandolo con i valori ottenuti da osservazioni dirette (observed DER, oDER).


Come si è svolto lo studio

Lo studio ha coinvolto 23 cani adulti, di razze e taglie diverse, monitorati per almeno 10 giorni consecutivi. Ogni cane indossava il FitBark 2, che raccoglieva dati sull’attività quotidiana. Nel frattempo, i ricercatori misuravano attentamente l’apporto calorico necessario a mantenere il peso corporeo stabile – un indicatore diretto dell’effettivo fabbisogno energetico.


Cosa è emerso

I risultati non lasciano spazio a dubbi: le stime di pDER fornite dal dispositivo erano imprecise e spesso discordanti rispetto ai valori reali di oDER. In altre parole, il FitBark 2 non è risultato affidabile per calcolare il fabbisogno calorico effettivo dei cani testati.


Un esempio di riepilogo delle attività di un cane nell'app Tractive GPS & Health Tracker.
Un esempio di riepilogo delle attività di un cane nell'app Tractive GPS & Health Tracker.


Cosa significa per i nutrizionisti veterinari

Queste conclusioni hanno un impatto concreto sulla pratica clinica. In ambulatorio, possiamo essere tentati di utilizzare i dati forniti da dispositivi come il Tractive o il FitBark per costruire o modulare una dieta. Ma se questi dati non sono accurati, il rischio è di sovrastimare o sottostimare il fabbisogno calorico, con potenziali ricadute sulla salute del cane – soprattutto se si tratta di pazienti con bisogni specifici, come animali obesi, anziani o con patologie metaboliche.


Tecnologia sì, ma con spirito critico

Questo studio sottolinea un concetto fondamentale: la tecnologia è uno strumento prezioso, ma non può sostituire la valutazione clinica e nutrizionale personalizzata. I dispositivi indossabili possono essere utili per monitorare l’attività generale o favorire l’interazione del proprietario con il proprio animale, ma non dovrebbero essere l’unica fonte per la determinazione del fabbisogno energetico.


Conclusione

I dati ci parlano chiaro: se vogliamo costruire piani nutrizionali sicuri, efficaci e personalizzati, dobbiamo continuare ad affidarci a metodi validati, al ragionamento clinico e all’osservazione diretta. La tecnologia può accompagnarci, ma non guidarci.


Sekhar M, Rudinsky AJ, Cashman C, et al. Commercially available wearable health monitor in dogs is unreliable for tracking energy intake and expenditure. Am J Vet Res. Published online December 22, 2023. doi:10.2460/ajvr.23.10.0242

🔗 Fonte originale dello studio: American Journal of Veterinary Research, marzo 2024

 
 
 

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