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La BARF nel cane anziano

Tala, cane lupo cecoslovacco, FS, 12 anni e le sue ciotole
Tala, cane lupo cecoslovacco, FS, 12 anni e le sue ciotole

Con l’avanzare dell’età, il nostro cane cambia: può diventare più tranquillo, dormire di più, essere meno reattivo o mostrare segni di disturbi legati all’età. Ma non sempre pensiamo che anche la sua alimentazione debba adattarsi a queste trasformazioni. In realtà, il modo in cui lo nutriamo gioca un ruolo chiave nel supportarne il benessere, aiutandolo a mantenere una buona qualità della vita anche in età avanzata.

Uno dei primi aspetti da considerare è l’idratazione, spesso trascurata. I cani anziani tendono a bere meno perché la percezione della sete può diminuire. Se a questo si aggiungono farmaci diuretici o condizioni cliniche che aumentano il fabbisogno di liquidi, il rischio di disidratazione cresce. Per questo è utile aumentare la quota di acqua nei pasti: preparare alimenti umidi o aggiungere un paio di cucchiai di brodo d’ossa, acqua di cottura delle verdure o acqua di cocco naturale (senza zuccheri) nella ciotola può incoraggiarli a bere di più senza forzarli.


Con l’età, anche il fabbisogno energetico tende a ridursi. Il metabolismo rallenta, l’attività fisica diminuisce e l’organismo può diventare meno efficiente nell’assimilare i nutrienti. In generale, un cane anziano necessita del 10-15% in meno di calorie rispetto alla sua fase adulta. Ma attenzione: ogni cane è un caso a sé. Temperamento, stato di salute, sterilizzazione e stile di vita incidono moltissimo su quanto effettivamente debba mangiare. In questi casi, frazionare l'alimentazione in due o tre pasti più piccoli al giorno può essere utile: aiuta la digestione, previene eventuali reflussi e favorisce una migliore gestione dell’energia.


Quando si parla di macronutrienti, la qualità diventa più importante della quantità. Le proteine, ad esempio, non vanno ridotte a meno che non ci siano patologie orgaiche che ne richiedono una restrizione Al contrario, proteine di buona qualità aiutano a mantenere la massa muscolare, sostengono le difese immunitarie e contribuiscono alla vitalità generale. Carni magre, pesce e uova sono ottime scelte


Anche i grassi vanno selezionati con attenzione. È vero che, con l’età, il fegato e il pancreas

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possono faticare di più a gestirli. Ma eliminarli del tutto sarebbe un errore. Gli acidi grassi essenziali – in particolare gli omega-3 EPA e DHA – sono fondamentali per la salute del cervello, del cuore, delle articolazioni e per modulare i processi infiammatori. È importante scegliere fonti ben tollerate e preferire omega 3 di origine marina.

Oltre al già citato EPA e DHA, è importante non dimenticare l’acido linoleico (omega-6), essenziale per la salute della pelle e la risposta immunitaria. Diete ricche in carne rossa e povere di pollame possono esserne carenti. Il bilanciamento tra omega-6 e omega-3 non ha un rapporto “perfetto”, ma un range tra 5:1 e 8:1 è considerato buono per la maggior parte dei cani. In caso di infiammazioni croniche, si può arrivare anche a 1:1.


Spesso sottovalutate, le fibre diventano preziose alleate. Regolano il transito intestinale, aiutano a contrastare la stitichezza – comune nei cani anziani – e, se fermentescibili, nutrono i batteri benefici del microbiota, contribuendo a mantenere in equilibrio il sistema immunitario.


Anche l’equilibrio dei micronutrienti merita attenzione. Il fosforo, ad esempio, è spesso presente in abbondanza nelle diete ricche di carne e ossa, e può affaticare i reni, soprattutto se la funzionalità renale è già compromessa. Tuttavia, nuove evidenze scientifiche (1,2) hanno messo in luce che non tutto il fosforo ha lo stesso impatto sull’organismo: il fosforo inorganico, a differenza di quello organico naturalmente presente negli alimenti freschi, risulta più problematico quando assunto in eccesso. In particolare, i sali di fosfato inorganico aggiunti a molti alimenti industriali possono alterare l’equilibrio calcio-fosforo, con effetti potenzialmente dannosi su reni, sistema cardiovascolare e salute scheletrica.

Anche altri minerali richiedono attenzione: lo zinco, che sostiene il sistema immunitario, tende a diminuire con l’età, mentre il rame può accumularsi nel tempo. Il manganese, coinvolto nei sistemi antiossidanti dell’organismo, è spesso carente in molte diete crude fai-da-te.


Sul fronte vitaminico, quelle del gruppo B – idrosolubili e facilmente eliminabili con le urine – sono spesso insufficienti nei cani anziani, soprattutto in presenza di disturbi intestinali o stati infiammatori cronici. Una loro integrazione mirata può sostenere il metabolismo, l’energia e il sistema nervoso.

Le vitamine liposolubili D3 e K2 meritano un’attenzione particolare. La prima è spesso carente nelle diete fresche, ma è fondamentale per le ossa, il cuore e il sistema immunitario. La seconda lavora in sinergia con la D3 e contribuisce alla salute dentale e alla mineralizzazione ossea. Fonti alimentari naturali, come il pesce grasso o i grassi di animali allevati al pascolo, possono aumentare l’apporto di entrambe.

L’invecchiamento cellulare è accompagnato da un aumento dello stress ossidativo. Integrare la dieta con antiossidanti come vitamina E, vitamina C, selenio, polifenoli, carotenoidi e sostanze come la quercetina, la coenzima Q10 o la L-carnitina può aiutare a proteggere cellule e tessuti, in particolare nei soggetti affetti da problemi cardiaci o infiammazioni croniche.


Le ossa polpose (OP): attenzione alla scelta e alla quantità

Le ossa crude polpose, tipiche delle diete BARF, possono rappresentare una buona fonte di calcio e stimolare la masticazione. Tuttavia, nei cani anziani vanno somministrate con molta cautela. Con l’età, denti e gengive possono indebolirsi, rendendo la masticazione difficile o rischiosa. Inoltre, le ossa sono strutture dense e complesse da digerire. Rimangono nello stomaco per tempi prolungati, rallentano lo svuotamento gastrico e possono contribuire alla comparsa di reflusso gastroesofageo – disturbo piuttosto comune nei cani anziani, spesso sottodiagnosticato ma responsabile di nausea, rigurgito e inappetenza.

Capite bene che in un orgnismo lin cui ’apparato digerente in generale diventa meno efficiente, la secrezione gastrica ridotta, così come la motilità intestinale, la somministrazione di ossa polpose può rendendere più difficile la digestione e il transito del pasto.

e il cane ha ancora una buona dentatura e non soffre di disturbi digestivi, è possibile offrire occasionalmente ossa morbide e crude come colli di pollo o di anatra, oppure usare ossa macinate per ridurre il rischio.


Cosa fare, allora?

  • Se il cane ha ancora una buona dentatura e non soffre di disturbi digestivi, è possibile offrire occasionalmente ossa morbide e crude come colli di pollo o di anatra, oppure usare ossa macinate per ridurre il rischio.

  • Se invece ci sono segnali di reflusso o difficoltà digestive, meglio sostituirle con alternative più sicure come guscio d’uovo in polvere, carbonato di calcio o integratori specifici bilanciati.


Salute intestinale: microbiota e permeabilità intestinale

L’intestino rappresenta il fulcro dell’immunità e del benessere generale. Con l’età, può diventare più permeabile (“leaky gut”) o andare incontro a disbiosi. Antibiotici e cortisonici assunti in passato, diete squilibrate, stress o patologie possono lasciare un segno. Ripristinare un ambiente intestinale sano attraverso fibre prebiotiche, probiotici e strategie nutrizionali mirate ha spesso effetti positivi sull’intero organismo.


Oltre la ciotola: attività fisica e mentale

Non dimentichiamo che il benessere del cane anziano non passa solo dal cibo. Dividere le passeggiate in più momenti della giornata, offrire occasioni per esplorare (fiutare, annusare), proporre giochi di attivazione mentale, imparare nuovi comandi o trucchi… tutto questo aiuta a mantenere il cervello giovane. La stimolazione cognitiva è tanto importante quanto una dieta bilanciata.


In sintesi: cosa possiamo fare per il nostro cane senior?

  • Offrire cibo idratato e appetibile

  • Ridurre le calorie se necessario, ma non i nutrienti

  • Garantire proteine di alta qualità

  • Includere acidi grassi essenziali, soprattutto omega-3

  • Bilanciare il rapporto calcio/fosforo, usando le ossa con criterio

  • Controllare fosforo, zinco, manganese

  • Integrare vitamine del gruppo B e antiossidanti

  • Supportare intestino e microbiota

  • Mantenere mente e corpo attivi


Con l’aiuto di un professionista in nutrizione veterinaria, è possibile costruire un piano alimentare su misura, che tenga conto delle esigenze specifiche del nostro amico a quattro zampe. Prendersi cura della sua alimentazione significa accompagnarlo con rispetto e consapevolezza in una delle fasi più delicate – e preziose – della sua vita.

 
 
 

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