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Crocchette o carne cruda: qual è la scelta migliore per la salute del tuo cane?

Esempio ciotola BARF.
Esempio ciotola BARF.

Negli ultimi anni, sempre più proprietari di cani si sono orientati verso l’alimentazione a base di carne cruda, nella convinzione che una dieta più naturale, priva di conservanti e altamente processati, possa apportare benefici alla salute degli animali. Questa tendenza richiama l’attenzione su un dibattito sempre attuale nel mondo veterinario: meglio crocchette o cibo crudo?


Il parallelo con la nutrizione umana

Così come per gli esseri umani si promuove una dieta ricca di alimenti freschi e non trasformati per ridurre infiammazioni e prevenire malattie, anche per i cani si ipotizzano vantaggi simili. I sostenitori dell'alimentazione a base di carne cruda affermano che può favorire la salute intestinale, migliorare l'igiene orale e contribuire a prevenire condizioni infiammatorie croniche.

Tuttavia, non mancano le voci critiche. Diversi veterinari avvertono dei potenziali rischi: il cibo crudo può contenere batteri pericolosi per l’animale e per chi lo manipola (Jordan E. Sealey et al, 2023). Inoltre, se non bilanciata correttamente, una dieta casalinga può risultare carente di nutrienti essenziali. Uno studio del 2022 ha rilevato che oltre il 90% dei cani alimentati con carne cruda presentava squilibri nutrizionali.


Lo studio che analizza gli effetti sull’infiammazione intestinale

Per fare chiarezza, un team di ricercatori delle università di Oklahoma State e della Florida ha condotto il primo studio comparativo sull’impatto di queste due diete in relazione ai marcatori infiammatori intestinali nei cani. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Veterinary Science.

Lo studio ha coinvolto 55 cani adulti e in buona salute, suddivisi in due gruppi: uno alimentato con crocchette (Purina Pro Plan Savor), l’altro con una dieta cruda a base di carne (Titan Blue, Ross Wells). Entrambi i gruppi hanno seguito la stessa dieta per 28 giorni, escludendo snack e avanzi umani, per standardizzare i dati.

I ricercatori hanno rilevato che l’apporto proteico era simile in entrambi i gruppi, mentre l’assunzione di amido era molto più elevata nei cani alimentati con crocchette, a causa della presenza di fonti vegetali.


I risultati: differenze nella risposta intestinale

Al termine del periodo di studio, sono stati analizzati campioni di sangue e feci. Sebbene i marcatori infiammatori sistemici fossero simili nei due gruppi, i dati relativi all’infiammazione intestinale hanno mostrato differenze significative.

I cani alimentati con carne cruda presentavano livelli più elevati di IgA, IgG e IAP – anticorpi e enzimi intestinali coinvolti nella protezione dell’apparato digerente e nella regolazione dell’equilibrio immunitario intestinale. Secondo gli autori dello studio, questi risultati potrebbero indicare un miglior equilibrio intestinale e una maggiore digeribilità del cibo crudo.

Tuttavia, gli stessi ricercatori sottolineano che la durata limitata dello studio e il campione ristretto (composto solo da cani sani) non consentono di trarre conclusioni definitive sull’effettiva superiorità di una dieta rispetto all’altra. Non sono state osservate correlazioni tra i marcatori infiammatori intestinali e quelli sistemici, forse per via della sensibilità limitata dei test impiegati.


Composizione batterica fecale nei cani alimentati con crocchette (KD) rispetto a quelli alimentati con una dieta a base di carne cruda (RMBD), analizzata sia a livello individuale (A,C) che per gruppi dietetici (B,D).La figura mostra la percentuale relativa di abbondanza della comunità batterica fecale a livello di phylum (A,B) e genere (C,D).Per una maggiore chiarezza visiva, sono riportati solo i 10 phyla o generi più abbondanti.n = 27 per il gruppo KD e n = 28 per il gruppo RMBD. Fonte: Frontiers in Veterinary Science (2024). DOI: 10.3389/fvets.2024.1328513
Composizione batterica fecale nei cani alimentati con crocchette (KD) rispetto a quelli alimentati con una dieta a base di carne cruda (RMBD), analizzata sia a livello individuale (A,C) che per gruppi dietetici (B,D).La figura mostra la percentuale relativa di abbondanza della comunità batterica fecale a livello di phylum (A,B) e genere (C,D).Per una maggiore chiarezza visiva, sono riportati solo i 10 phyla o generi più abbondanti.n = 27 per il gruppo KD e n = 28 per il gruppo RMBD. Fonte: Frontiers in Veterinary Science (2024). DOI: 10.3389/fvets.2024.1328513

Prospettive future

I risultati aprono la strada a ulteriori ricerche, che dovrebbero includere studi più ampi, di durata maggiore e con strumenti di analisi più sofisticati. Gli autori suggeriscono anche l’utilità di uno studio “cross-over”, in cui gli stessi cani vengano esposti alternativamente a entrambe le diete, per valutare gli effetti individuali più precisamente.


Conclusione

La scelta tra crocchette e carne cruda non è semplice e deve sempre essere guidata dal benessere individuale del cane, considerando età, condizioni di salute, stile di vita e fabbisogni specifici. È fondamentale consultare un nutrizionista veterinario prima di apportare cambiamenti alla dieta del proprio animale, specialmente quando si considera l’introduzione di una dieta casalinga o cruda.


Kris Hiney et al, Fecal microbiota composition, serum metabolomics, and markers of inflammation in dogs fed a raw meat-based diet compared to those on a kibble diet, Frontiers in Veterinary Science (2024). DOI: 10.3389/fvets.2024.1328513

 
 
 

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